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GUIDA PER DATA EXPORT

Le istruzioni sono presenti nel file allegato qui a fianco.

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ACCREDITAMENTO E ATTIVAZIONE ACCOUNT

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Sono già accreditato alla piattaforma Medcap per altro progetto, è necessario ripetere il processo di accreditamento?

No. Verrà inviata una mail con l’attivazione dell’account per il progetto PPS3.

 

Come devo compilare il form per l’autorizzazione?

È disponibile un template compilato sul nostro sito: link. L’autorizzazione è valida per 5 anni.

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Come mai non ho ancora ricevuto la mail di attivazione del mio account MedCAP, nonostante abbia già effettuato il corso online ed abbia già inviato i 2 attestati richiesti?

È necessario controllare la mail con cui siete stati registrati alla piattaforma MedCAP, la quale ci è stata comunicata dalla Vostra Regione/PA (di solito è la Vostra mail istituzionale). Provate a guardare anche nello spam.

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ARRUOLAMENTO

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Quali sono i reparti da includere nello studio?

Sono da includere nello studio tutti i reparti per acuti all'interno degli ospedali per acuti arruolati, escludendo:

- reparti di emergenza-urgenza
- reparti appartenenti alla disciplina lungodegenti (codice 60 nei modelli di rilevazione del Sistema informativo sanitario).
- reparti appartenenti alle discipline: unità spinale (codice 28 ), recupero e riabilitazione funzionale (codice 56), neuroriabilitazione (codice 75).

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Quando svolgere lo studio?

La raccolta dati dovrebbe essere completata per ogni struttura entro un periodo di due settimane, ma può essere svolta in reparti diversi in giorni diversi fermo restando che all'interno di ogni reparto deve essere svolta in un unico giorno.

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Quali schede compilare?

Le schede H1-4 sono da compilare una volta sola per ogni struttura, W per ogni reparto (queste però sono facoltative), e A per ogni paziente.

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VARIABILI COVID-19

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Quali dati raccoglie la Scheda H1?​

  1. Numero di casi COVID-19 in ospedale durante l’anno precedente: numero di casi COVID-19 in ospedale durante l’anno precedente, compresi i casi ospedalizzati ma con esordio in comunità e i casi ospedalizzati a esordio ospedaliero. Specificare l’anno in una variabile separata (Anno del Covid). 

  2. Numero di focolai ospedalieri di COVID-19 durante l’anno precedente: numero di focolai o cluster di casi COVID-19 in ospedale durante l’anno precedente. La definizione proposta di cluster è un minimo di 2 casi confermati di COVID-19 associati all’assistenza sanitaria tra i pazienti e/o gli operatori sanitari collegati nel tempo e nello spazio. Nel caso in cui non fossero disponibili dati secondo questa definizione, riportare il numero di cluster/focolai in base della definizione usata a livello nazionale o locale e specificare la definizione nei commenti/osservazioni (scheda H3). Specificare l’anno in una variabile separata (Anno del Covid).

  3. Numero attuale di casi COVID-19 in ospedale: numero di casi COVID-19 in ospedale al momento del PPS, compresi i casi ospedalizzati ma con esordio in comunità e i casi ospedalizzati a esordio ospedaliero. Se possibile, riportare il numero dei casi in ospedale durante l’ultimo giorno del PPS.

  4. Numero attuale di casi COVID-19 nelle terapie intensive: numero dei casi COVID-19 nelle unità di terapia intensiva (UTI) o ad alta intensità (HDU) al momento del PPS. Se possibile, riportare il numero dei casi in ospedale durante l’ultimo giorno del PPS.

  5. Copertura vaccinale anti-COVID-19 negli operatori sanitari (%): Percentuale attuale di operatori sanitari con ciclo vaccinale completo contro il COVID-19, secondo la definizione di ciclo vaccinale completo in vigore al momento del PPS (2 dosi ad eccezione del vaccino monodose Janssen (Johnson & Johnson). 

  6. Copertura vaccinale contro l’influenza negli operatori sanitari (%): Percentuale di operatori sanitari vaccinati contro l’influenza durante l’ultima campagna di vaccinazione antinfluenzale. Specificare l’anno in cui è stata praticata la vaccinazione.  

 

(Scheda H2) All’interno dell’ospedale esistono disposizioni sull’utilizzo della mascherina per la prevenzione del COVID-19?

Con utilizzo della mascherina si intende l’uso obbligatorio di mascherine chirurgiche o filtranti all'interno dell'ospedale, durante lo svolgimento di attività diverse da quelle di cura dei pazienti COVID-19 positivi.

  1. No: non esiste un protocollo sull’utilizzo della mascherina, viene richiesto l’uso delle mascherine solo durante l’assistenza ai pazienti COVID-19 positivi e in altre situazioni in cui è raccomandato l’uso della mascherina;

  2. Sì, ma solo durante l’assistenza routinaria: è richiesto l’uso delle mascherine da parte degli operatori sanitari durante tutte le attività di assistenza routinaria (per tutti i contatti con pazienti non-COVID-19), ma non in altre zone dell’ospedale;

  3. Sì, durante le attività di assistenza routinaria e in tutte le aree comuni dell’ospedale (per esempio la sala medici): vige l’obbligo/la richiesta per tutte le persone (dipendenti, pazienti, visitatori, fornitori, ecc.) di indossare sempre la mascherina, tranne al momento di mangiare o bere. Si precisa che solo l’ultima/la terza condizione corrisponde alla definizione data dalla WHO di utilizzo universale della mascherina, mentre la seconda categoria è definita come "uso medico continuo mirato".

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(Scheda A) Cosa si intende con vaccinazione anti COVID-19?

Il paziente ha effettuato la vaccinazione anti COVID-19. Ciclo vaccinale completo: numero di dosi richieste in relazione al tipo di vaccino effettuato: 2 dosi ad eccezione del vaccino monodose Janssen (Johnson & Johnson). Dosi addizionali: il paziente ha ricevuto una o più dosi addizionali di qualsiasi tipo di vaccino più di 2 settimane prima del giorno della rilevazione dei dati (stesso vaccino o altro vaccino, originale o specifico per una variante).

 

Cosa si intende per infezione da SARS-CoV-2?

Per ogni paziente deve essere documentato nella cartella clinica ogni test positivo per COVID-19 (a bersaglio RNA virale, rilevamento antigenico da un tampone orofaringeo o nasale o qualsiasi altro campione clinico appropriato). Va registrata l’infezione anche in assenza di evidenti segni/sintomi.

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CODICI ICA:

  1. ASINTOMATICA (COV-ASY): il paziente non ha segni nè sintomi compatibili con il COVID-19

  2. MEDIO/MODERATA (COV-MM): il paziente ha segni o sintomi compatibili con il COVID-19*, senza necessità di ossigeno terapia e con un valore di saturazione ≥ 92%  

  3. GRAVE (COV-SEV): il paziente ha segni o sintomi compatibili con il COVID-19* con necessità di ossigeno terapia per mancanza di respiro a causa del COVID-19 e/o un valore di saturazione <92%

 

*Segni e sintomi compatibili con il COVID-19: Febbre, tosse, stanchezza, respiro corto, dimagrimento, mialgie, perdita dell’olfatto (anosmia), perdita del gusto (ageusia). Sono stati riportati anche altri sintomi non specifici, come mal di gola, congestione nasale, mal di testa, diarrea, nausea e vomito. Manifestazioni neurologiche aggiuntive riportate includono vertigini, agitazione, debolezza, convulsioni o reperti suggestivi di ictus come problemi di vista o nella parola, perdita di sensibilità o problemi di equilibrio nello stare in piedi o camminare. Le persone anziane e in particolare i pazienti immunodepressi possono presentare sintomi atipici come affaticamento, ridotta vigilanza, ridotta mobilità, diarrea, perdita di appetito, confusione e assenza di febbre. Sintomi come dispnea, febbre, sintomi gastrointestinali (GI) o affaticamento dovuti ad adattamenti fisiologici nelle donne in gravidanza, eventi avversi della gravidanza o altre malattie come la malaria possono sovrapporsi ai sintomi di COVID-19. I bambini potrebbero non aver riportato febbre o tosse con la stessa frequenza degli adulti.23 Disponibile su: https://www.who.int/publications/i/item/WHO-2019-nCoV-clinical-2021-2.

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Devono essere segnalati solo casi di COVID-19 confermati in laboratorio (con o senza sintomi). Per ulteriori indicazioni su questioni di laboratorio, ad esempio test antigenici rapidi, vedere i riferimenti disponibili su https://www.ecdc.europa.eu/en/covid-19/surveillance/case-definition.

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Quali casi di COVID-19 segnalare all'interno della sorveglianza come ICA?

I casi di COVID-19 (HA-COVID-19) associati all'assistenza sanitaria sono classificati in base al giorno di insorgenza dei sintomi (o al primo test positivo per i casi asintomatici), come segue:

  • HA-COVID-19 possibile: insorgenza il giorno 3-7

  • HA-COVID-19 probabile: esordio il giorno 8-14

  • HA-COVID-19 definito: esordio il giorno 15 e successivi.

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Istruzioni specifiche di segnalazione per l'ECDC PPS:

  • COVID-19 con insorgenza durante il ricovero in corso: segnalare i casi di COVID-19 con insorgenza di sintomi (o primo test positivo per i casi asintomatici) durante il ricovero in corso dal terzo giorno compreso. La classificazione di questi casi in HA-COVID-19 possibile, probabile e definita (come riportato sopra) viene effettuata in base alla data di ricovero e alla data di insorgenza.

  • COVID-19 associato all'assistenza sanitaria importato: per COVID-19 presente al ricovero o con insorgenza al giorno 1 o 2, riportare il caso COVID-19 come probabilmente/decisamente associato all'assistenza sanitaria esclusivamente qualora il paziente sia stato ri-ricoverato entro 48 ore da un precedente ricovero/permanenza superiore a 7 giorni nella stessa o altra struttura sanitaria.

  • In caso di co-infezione con un altro patogeno (durante lo stesso episodio clinico), riportare l’altro patogeno sotto il caso COVID-19.

  • Riportare superinfezione da COVID-19 (per esempio Polmonite-PN) dopo il miglioramento clinico dell'episodio primario di COVID-19 come infezione separate.

 

SCHEDA A

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Cosa si intende per: Data ricovero in ospedale?

Si fa riferimento alla data del primo accesso in ospedale del paziente, anche in caso di accesso dal DEA.

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Cosa devo fare nel caso il paziente assuma più di 3 antibiotici ed abbia più di 2 Infezioni correlate all’assistenza?

In questo caso, bisogna riportare, nelle apposite caselle, le due infezioni (HAI) più importanti ed i relativi antibiotici utilizzati. Gli altri antibiotici e le altre HAI si possono inserire nello spazio delle NOTE.

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Cosa si intende per trattamento vasopressorio? 

La terapia vasopressoria (per esempio: adrenalina, noradrenalina, vasopressina, fenilefrina, dopamina) è stata iniziata per trattare le conseguenze della ICA (marker di shock settico).

 

Quali possono essere le origini delle BSI?

  • Associata a catetere (centrale: C-CVC, periferico: C-PVC),

  • Secondaria ad un’altra infezione:

    • polmonare (S-PUL),

    • tratto urinario (S-UTI),

    • tratto digerente (S-DIG),

    • infezione della ferita chirurgica (S-SSI),

    • cute e tessuti molli (S-SST),

    • altre infezioni (S-OTH) oppure

  • Sepsi confermate di origine ignota (UO);

  • Dato mancante/informazioni non disponibili (NON NOTO);

Le Sepsi secondarie devono essere riportate come ICA separate, in aggiunta alla infezione primaria se questa soddisfa la definizione di caso. Nel caso in cui sia stata trovata più di una fonte per lo stesso episodio di BSI, dovrebbe essere segnalata una sola fonte, utilizzando la seguente classificazione di priorità: C-CVC>C-PVC>S-PUL>S-UTI>S-SSI>S-DIG >S-SST>S-OTH>UO>UNK.

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Cosa si intende per CRI3-CVC (infezione del sangue correlate a CVC confermata microbiologicamente)?

Una BSI che insorge 48 ore prima o dopo la rimozione del catetere E coltura positiva con lo stesso microrganismo OPPURE una o più delle seguenti condizioni:

  • coltura quantitativa del CVC con ≥10^3 CFU/ml o coltura semi-quantitativa con >15 CFU;

  • coltura quantitativa del sangue prelevato dal CVC con un rapporto di UFC >5 volte rispetto alla coltura da sangue periferico (UFC da CVC/UFC da sangue periferico >5); 

  • differenza nei tempi di positivizzazione delle emocolture: l’emocoltura del campione prelevato dal CVC si positivizza due o più ore prima rispetto all’emocoltura del campione prelevato dal sangue periferico (prelievo contemporaneo);

  • coltura positiva con lo stesso microrganismo da campione di pus prelevato dal sito di inserzione.

 

Cosa si intende per CRI3-PVC (infezione del sangue correlate a catetere venoso periferico confermata microbiologicamente)?
Una BSI che insorge 48 ore prima o dopo la rimozione del catetere E coltura positiva con lo stesso microrganismo rilevato da

  • coltura quantitativa del PVC con ≥10^3 UFC/ml o coltura semi-quantitativa con >15 UFC/ml;

  • coltura positiva con lo stesso microrganismo da campione di pus prelevato dal sito di inserzione.

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Quali sono le differenze tra terapia empirica e profilassi medica?

  • Se l’antibiotico è somministrato per il trattamento di uno stato infettivo, si tratta di terapia e non di profilassi medica. Nei casi in cui il paziente manifesta segni e/o sintomi aspecifici di infezione (oppure non rispondenti a nessun codice di DIAGNOSI SITO INFEZIONE) ed è sottoposto a un trattamento antibiotico empirico, sulla base del verosimile luogo dove è stata contratta l’infezione, segnalare la motivazione di trattamento come CI, LI oppure HI, e indicare quale diagnosi del sito d’infezione UND (indeterminata).

  • Se la motivazione della prescrizione è prevenire l’acquisizione di una infezione, indicare come motivazione profilassi medica oppure chirurgica. 

 

Se una paziente gravida assume un antibiotico perché risultata positiva allo SBEGA Test all’ingresso in ospedale, quale indicazione devo inserire per l’antibiotico?

In questo caso, consideriamo che l’antibiotico è somministrato per il trattamento di un’infezione acquisita in comunità (CI), con codice diagnosi OBGY (equipariamo la colonizzazione all’infezione).

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Nella lista "Codici intervento NHSN” (pag. 52-54 del Codebook) non sono descritte le procedure chirurgiche che mi interessano. Nella compilazione della scheda cosa inserisco?

In questo caso, dovrete scegliere l’opzione "Sì, minimamente invasivo - non NHSN", in quanto con questa opzione si considerano le procedure minimamente invasive OPPURE quelle non rientranti nella categoria NHSN.

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Nell’ambito del cateterismo venoso centrale, come valuto se nel mio reparto vengono usati dei dispositivi PICC o dispositivi Midline?

Per stabilire se si tratta di un catetere venoso centrale non bisogna basarsi né sul sito di inserzione né sul tipo di dispositivo. Il dispositivo, per essere classificato come catetere venoso centrale, deve terminare in prossimità/all’interno del cuore oppure in uno dei grandi vasi: aorta, arteria polmonare, vena cava superiore, vena cava inferiore, vene brachicefaliche, giugulari interne, succlavie, iliache esterne, iliache comuni, femorali e, nei neonati, arteria/vena ombelicale.

Il PICC (Peripherally Inserted Central Catheter o Percoutaneous Introduction Central Catheter) è per definizione considerato come catetere venoso centrale.

I dispositivi Midline, invece, solitamente terminano a livello della vena ascellare o della vena succlavia. Nei casi in cui si sappia esattamente dove termini il Midline, fate riferimento alla definizione di grossi vasi sopra citata. Nel caso in cui questo non sia possibile, bisogna considerare il Midline come catetere venoso periferico.

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CARICAMENTO DATI

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Vorrei segnalare qualche precisazione su dei dati inseriti, come posso fare?

In ogni scheda è presente una sezione note.

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Istruzioni per il caricamento dati simultaneo su piattaforma MedCAP:

Le istruzioni sono presenti nel file allegato qui sotto.

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